Come detto in precedenza, questo è parte del gioco e ne è frutto: lanciando i dadi e percorrendo (in questo caso il percorso delle carte si producono storie. Queste alcune dalla giocata presso l’ex Manicomio di Roma

1) Il canto dell’uccello con la sua melodia accende il fuoco
dell’amore
2) ho sognato un cavallo che volava insieme a un pappagallo
3) mamma luna ha fatto una torta con tutti gli ingredienti del mondo
4) un vecchio muro verde che romba
cinguetta e cammina
5) nella notte scura c’è sempre un fuoco che ci
dà la gioia di sentirci vicino a casa
6) anche durante una guerra l’aria della
speranza vola su tutta la terra
7) che incubo: il respiro dell’acqua mi toglie il respiro
8)ascolta: è nata una nuova vita
9) Pietro vai in giardino e portami l’acqua dal pozzo!
Sento oltre la mia porta lo stonk del lucchetto accompagnato dall’ultimo sospiro di vento
sentendomi tutto fuorché sereno
Una parola aspra. Buona ma non semplice da
gustare. Affumicata, umida. Se apro la finestra la bocca mi si riempie
della dolcezza del vento tiepido e della terra amara
Un dolore pungente e un tepore amorevole è l’autonomia
di un ventenne.
A terra, dopo un gioco vertiginoso, un odore d’erba mi
assale.
Vidi la mia casa, dopo tanti anni, sulla sponda lontana,
finalmente potei rientrare in patria.
FUU, la spada fredda volteggia nell’aria aspra un
profumo azzurro si diffonde dalla ferita
il tuo orecchio amaro attento al sussurro degli dei
Impauriti dal rosso fuoco, scoppiettante e
fumoso, amaro che brucia.
Non son pronti a rassegnarsi a questo mondo guidato solo
sensi voraci ed elementi sconosciuti
Io osservo questo fiore e non posso
non vedere un drago sottile o un dio ostile
Oltrepasso il pungente cancello marino della città.
