
Lucertola circolare. Argilla smaltata.

Lucertola circolare. Argilla smaltata.

Attesa di quagliare. Biro e marker su carta.

Raccontare storie o vivere come in una storia, in un cerchio ben definito tracciato e visibile agli agli altri.
Un’arte, confrontata con chi fa lo stesso in un disagio non dichiarato.
A volte la follia potrebbe essere solo questo: il tentativo di narrare una storia più difficile ad essere narrata e compresa.
Cerchio in carta di giornale intrecciata.

de amigos loucos e de fofoca.
La civiltà felice,
o l’ennesimo monastero,
chiuso in una valle
nascosta da un inaccessibile valico in cima ad impervie creste rocciose.
L’ennesimo.
Questo, però, è abitato tuttora da una civiltà felice
-Anche questo?
-Beh, l’ennesimo.
Ma ‘sto posto tra Google map,
i satelliti spia, le foto da smartphone,
ormai, ‘sto posto, sappiamo che non c’è.
E allora ce restano du’ sole arternative vere:
o se famo abbatte dar marmadrone
oppure, ‘sto posto, lo famo.
Ovunque.

Biro su carta.

Biro su cartone.

L’ascolto, la disponibilità a mettersi in gioco, è la condizione.
La sorpresa, quando l’altro sono io. Ceramica.

Continuo a pensare al protagonista di Creazione, Ciro Spitama, che nel romanzo attraversa terre lontanissime, e incontra colonne del pensiero, con uno sguardo sempre limpido. Mi continua a insegnare molto.
Tempera, gessetto e olio di lino su carta.

Annullato nel ruolo. Acquerello su multistrato di betulla.